Una volta respinti gli invasori dal territorio, la popolazione di Andrano poterono avere le spoglie del loro eroe e, per dargli onorata sepoltura, eressero una chiesetta, dedicandola alla Madonna sotto il titolo di “Santa Maria della Grazia”.
Una iscrizione in lingua latina datata 1489 ricorda le gloriose imprese dell’eroico feudatario. Un’altra epigrafe, sistemata alla base del retroaltare reca inciso: “Hic Saracenorum cineres conduntur et ossa. A.D. MDLX” (Qui sono sepolte le ceneri e le ossa dei Saraceno. Anno del Signore 1560).
La chiesetta originaria fu costruita dal maestro Nicola Prino da Tutino, intorno al 1561.


Con l’arrivo dell’Ordine dei Domenicani in Andrano, avvenuto intorno al 1660, la chiesa fu rimaneggiata e ristrutturata per divenire la chiesa del Monastero dei PP. Predicatori. A ricordo dell’evento è l’epigrafe sita sul portale d’ingresso della chiesa datata nel primo ventennio del XVII secolo.
Con la soppressione del Convento, avvenuta con dispaccio del Re Ferdinando IV, il Vescovo di Castro Mons. Duca, il 12 marzo 1796, incamera tutti i beni dei Domenicani e riconsegna la sola chiesa alla parrocchia.
Oggi la chiesa dell’ex Convento fa parte della parrocchia Sant’Andrea Apostolo, appartiene all’Arcidiocesi di Otranto e ricade sotto la giurisdizione dell’Arcivescovo. Il parroco pro-tempore ne è il Rettore.
Nel 1875, scavando la parete destra della navata, fu rinvenuto un affresco della Madonna. Nel dipinto domina l’immagine della Madonna col Bambino che impugna tre dardi nella destra e il libro del Vangelo nella sinistra. La Madonna sovrasta la Cattedrale Idruntina davanti al cui portale giace l’eroe andranese.
Da alcuni recenti sondaggi si è accertato che quella non è la sola nicchia con affreschi, altre sono attualmente occluse dalle pareti posticce della chiesa. Ulteriori rimaneggiamenti sono stati fatti nel 1950 con la copertura totale della volta e delle pareti di affreschi ad opera di G. De Donno di Maglie.

